Gio Finocchiaro

Gio ha unito passione e professione ed oggi fa il test driver in Germania.

Recentemente si è unito al gruppo Facebook “Formula Italia Abarth SE025, l’auto e il campionato” ed ha gentilmente contribuito scrivendo una sua testimonianza per raccontare quanto è stata importante l’esperienza con Henry Morrogh

LA MIA FORMULA ITALIA – di Gio Finocchiaro

Sono stato fortunato perché i miei genitori hanno assecondato la mia enorme passione per il mondo delle auto, tanto che su mio suggerimento pensarono ( dopo il diploma di maturità) di regalarmi un corso di guida agonistica da Henry Morrogh, che nel 1982 teneva personalmente le lezioni.

Il corso si svolgeva presso l’autodromo di Magione ed io non mi rendevo conto che stavo coronando un sogno. La “vettura scuola” era la mitica Formula Italia che, a detta di tutti, era un mezzo perfetto per imparare a correre. Ricordo un avvertimento che non dimenticherò mai perché Henry, prima di iniziare la prova sul bagnato, mi ammonì: “Mi raccomando, accelera dolcemente e non dentro la curva”. Ovviamente non tenni conto del suggerimento e mi trovai a fare un bel testacoda. Beh, oggi posso dire che anche in conseguenza di quell’episodio poi sono diventato un esperto di guida sul bagnato.

L’altro ricordo indelebile con la F. Italia è datato (datato in tutti i sensi…) 8 dicembre 1983, quando decisi di partecipare ad una Gara Club sempre a Magione e sempre con la fida Formula Italia. Allora (come ora) facevo tanti sacrifici per racimolare il budget per correre e in quell’occasione ricordo che partii da Milano in treno e arrivai a Magione alle 5 del mattino. Era troppo presto per andare in autodromo e allora decisi di entrare in una cabina telefonica dove rimasi fino alle 6:30… dormendo in piedi infreddolito! Poi chiamai Henry Morrogh spiegandogli la mia situazione, e lui molto cordialmente mi disse che sarebbe venuto a prendermi così l’avrei aiutato a scaldare le auto che avrebbero corso. Insomma: il massimo che un ventenne come me, squattrinato ma tanto appassionato, potesse desiderare.

L’evento si svolgeva in una sola giornata e non ricordo molto delle prove e della gara. Ricordo che in gara feci un po’ di sorpassi e che ad un certo punto ci fu un incidente (foto a lato) dal quale trassi vantaggio in classifica.
Non ricordo che risultato finale ottenni, ma certamente non posso dimenticare che venni premiato con una coppa direttamente da Henry Morrogh come miglior rookie della giornata: quella coppa la conservo ancora gelosamente.

La mia esperienza con la F. Italia si esaurisce in questi due momenti che hanno segnato la mia vita. Oggi, a distanza di 40 anni, devo dire che questa monoposto con motore brillante e ruote strette, divertente da guidare, è stata la mia migliore scuola per le gare alle quali ho poi partecipato.

Concludo dicendo che forse quello che oggi manca ai giovani è la passione per qualcosa che dovrebbe contraddistinguere ciascuno. Negli anni ho fatto altre gare, sono diventato istruttore di guida sicura e di guida sportiva. Alla soglia dei 60 anni ho lasciato la famiglia con il consenso di tutti ed ho lasciato anche un lavoro poco gratificante, trasferendomi in Germania per fare il test driver (attualmente per Mercedes).
Tutto ciò che ho fatto con passione è sempre valso la pena.

Gio Finocchiaro – contactme@giofinocchiaro.com – mobile +39 366 3054994